Con la legge 18 novembre 2019, n. 133, pubblicata sulla G.U. n. 272 del 20 novembre 2019, è stato convertito, in legge, con modificazioni, il decreto legge n. 105 del 2019, relativo al perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
di Mila Filomena Crispino
Con la sentenza C-599/18 del 14 novembre 2019, la Corte di Giustizia dell’Unione europea (CdG) si è espressa sull’appello proposto dalle società Silec Cable SAS (Silec) e General Cable Corp (General Cable), sua società madre (insieme le Ricorrenti), contro la sentenza T-438/18 del Tribunale dell’Unione Europea (il Tribunale) del 12 luglio 2018.
L’European Data Protection Supervisor ha pubblicato delle Linee guida in merito ai concetti di titolare, responsabile e titolarità congiunta così come utilizzati nel corpo del Regolamento (UE) n. 2018/1725"sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati".
Nell’aprile 2018, la Commissione ha posto in essere due proposte, rispettivamente per un Regolamento ed una Direttiva, al fine di creare un panorama legislativo in grado di rendere più facile e veloce, per le forze di polizia e le autorità giudiziarie, la custodia e l’accesso a prove digitali nell’ambito di procedimenti avente carattere transnazionale.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è recentemente pronunciata sulla compatibilità del Regolamento (UE) n. 1308/2013 con una normativa interna lituana, recante divieto di pratiche sleali nell’ambito della compravendita di latte crudo.
Il 12 e 13 novembre, le Autorità di protezione dei dati dell'EEA (European Economic Agreement) ed il Garante europeo della protezione dei dati (European Data Protection Supervisor), riuniti nel Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), si sono incontrati per la loro quindicesima sessione plenaria. In tale occasione sono stati discussi numerosi argomenti e adottati diversi provvedimenti.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato ha ritenuto scorretto il comportamento di 4 società che pubblicizzavano la possibilità di acquistare l'auto a costo zero, a fronte di un elevato esborso iniziale e dello svolgimento di un'attività pubblicitaria da svolgere sul veicolo acquistato.
La terza sezione civile della Corte di Cassazione si è pronunciata sulla responsabilità di un istituto di credito, in concorso di colpa con il notaio rogante, per negligente identificazione della parte acquirente/mutuataria.