Tutela dei consumatori - Pratiche scorrette - Istituto di credito ritenuto responsabile di aver posto in essere una pratica commerciale aggressiva - Indebito condizionamento dei consumatori ad acquistare, in abbinamento alla stipula di un mutuo o alla surroga dello stesso, delle polizze assicurative commercializzate dalla banca - Violazione degli artt. 24 e 25 del Codice del Consumo (d.lgs. n. 206/2005) - Sanzione di AGCM - Ricorso - Accoglimento - Appello - Rigetto - Ambito di intervento della Banca d'Italia distinto da quello dell'AGCM - Non raggiunta la prova della pratica commerciale aggressiva contestata alla banca.

Trattamento dei dati personali - Basi giuridiche del trattamento dei dati - D.P.R. 13 giugno 2023 n. 81 - Regolamento concernente modifiche al D.P.R. 62/2013, recante: «Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165» - Ricorso per l'annullamento - Illegittimità degli artt. 11-bis e 11-ter introdotti dal d.P.R. n. 81/2023 nel testo del regolamento di cui al d.P.R. n. 62/2013 - Art. 11 bis - Utilizzo delle tecnologie informatiche e responsabilità dei dipendenti riguardo al contenuto dei messaggi di posta elettronica - Art. 11 ter - Utilizzo dei mezzi di informazione e social media, richiedendo ai dipendenti cautela per non attribuire opinioni o giudizi all’amministrazione di appartenenza e per salvaguardarne l’immagine - Inammissibilità - Appello - Norme lesive in quanto “fonte dei procedimenti disciplinari” per il personale dipendente pubblico - Fondatezza.

Ingiunzione n. 32/25 nei confronti di Italian Lifestyle S.r.l.

Concorrenza - Procedura aperta per l’affidamento in concessione dell’esercizio e della raccolta a distanza dei giochi pubblici - Carattere discriminatorio, sproporzionato ed anticoncorrenziale dell’importo del corrispettivo della concessione da versare all’atto dell’aggiudicazione e all’atto dell’effettiva assunzione del servizio di gioco da parte dell’aggiudicatario - Rigetto - Carenza di elementi probatori idonei a dimostrare la natura anticoncorrenziale e/o la contrarietà ai principi di proporzionalità del corrispettivo della concessione - Appello - Dichiarata l'estinzione del giudizio nei confronti di alcuni appellanti per rinuncia all'appello - Rigetto dell'appello proposto dagli altri - Gara strumentale alla concessione ai privati dell’esercizio dei giochi a distanza con vincita in denaro, attività oggetto di monopolio pubblico, e non già all’affidamento di lavori o servizi (ovvero alla stipula di un contratto a prestazioni corrispettive).

La Rassegna ha lo scopo di segnalare le novità normative e giurisprudenziali in materia di Privacy e trattamento dei dati al fine di consentire un monitoraggio degli atti e delle pronunce più rilevanti.

La Corte di Appello di Perugia ha ribadito l'inutilizzabilità in giudizio della prova acquisita tramite investigazioni private condotte in violazione delle norme del Codice Privacy (D.Lgs. n. 196/2003, modificato dal D.Lgs. n. 101/2018) e delle relative regole deontologiche, ricordando che, in assenza di un mandato investigativo specifico e circostanziato, l'attività di raccolta dati si configura come un trattamento illecito, rendendo le risultanze probatorie (relazione e materiale fotografico) del tutto inidonee a fondare il recesso.

In tema di fideiussione omnibus conforme allo schema ABI, per i contratti stipulati in epoca successiva all'accertamento dell'intesa restrittiva della concorrenza da parte della Banca d'Italia (Provvedimento n. 55/2005), la declaratoria di nullità parziale per violazione della normativa antitrust (art. 2, co. 2, L. n. 287/1990) non può fondarsi sul mero richiamo al provvedimento amministrativo. L'accertamento dell'Autorità opera quale prova privilegiata solo per il periodo ad esso circoscritto, mentre, per le pattuizioni successive, incombe sul fideiussore l'onere di provare la perdurante o rinnovata persistenza dell'illecito concorrenziale anche al momento della sottoscrizione della garanzia.

di Claudia Dierna Il Garante per la protezione dei dati personali ha proposto un ricorso in Cassazione per la risoluzione di una controversia riguardante un caso deciso dal Tribunale di Macerata, in cui il giudice di merito, in un giudizio di opposizione all’ordinanza-ingiunzione che comminava ad una società la sanzione per violazione della normativa della privacy, nella specie la violazione dell’art. 161 del D.Lgs. n. 196/2003, ha dichiarato la sanzione impugnata illegittima. La Corte ha ritenuto applicabile la disciplina transitoria della definizione agevolata delle violazioni in materia di privacy, chiarendo quando l’atto di contestazione immediata dell’illecito amministrativo assume ex lege il valore dell’ordinanza-ingiunzione.