La disciplina italiana del “data retention” può ritenersi compatibile con le direttive europee in tema di privacy? I chiarimenti della Cassazione
22 settembre 2021
La Suprema Corte ha affrontato, in un suo provvedimento recentemente emanato, la tematica dell’importanza di definire la disciplina dell’accesso di autorità pubbliche ai dati relativi al traffico telefonico o ai dati relativi all'ubicazione di persone indagate e, a tal proposito, rileva la necessità della proporzione tra la gravità dell'ingerenza nel diritto fondamentale alla vita privata e quella del reato oggetto di investigazione, soprattutto in considerazione di quanto stabilito, in ambito comunitario e nazionale, in materia di accesso ai dati conservati dai fornitori dei servizi di comunicazioni elettroniche (c.d. "data retention").









